Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/566

Da Wikisource.


 [84]
E nel volto, e nel petto, e ne la coſcia
     Laſcio ferito il Re di Sericana
     Di cui non ſu mai tratto ſangue, poſcia
     C hebbeqll’arme, hor gli par coſa ſtrana
     Ch qlla ſpada (e n’ ha diſpetto e agoſcia)
     Le tagli hor ſi, ne pur’ e Durindana,
     E ſé piú lungo il colpo era, o piú appſſo,
     L’hauria dal capo inſino al ventre feſſo.

 [85]
Non biſogna piú hauer ne l’arme fede
     Come hauea diazi, che la proua e fatta,
     Con piú riguardo e piú ragion procede
     Che non ſolea, meglio al parar ſi adatta,
     Brandimarte ch’Orlando entrato vede
     Che gli ha di ma quella battaglia tratta,
     Si pone in mezo all’una e all’altra pugna
     Perche in aiuto oue e biſogno giugna,

 [86]
Eſſendo la battaglia in tale iſtato
     Sobrin ch’era giaciuto in terra molto,
     Si leuo, poi ch’in ſé ſu ritornato
     E molto gli dolea la ſpalla e’l volto,
     Alzo la viſta e miro in ogni lato
     Poi doue vide il ſuo Signor riuolto
     Per dargli aiuto i lunghi paſſi torſe:
     Tacito ſi, ch’alcun non ſé n’ accorſe.

 [87]
Vien dietro ad Oliuier ch tenea gliocchi
     Al Re Agramante, e poco altro attèdea
     E gli feri ne i deretan ginocchi
     Il deſtrier di peoſſa in modo rea:
     Che ſenza idugio e ſorza che trabocchi
     Cade Oliuier, ne’l piede hauer potea,
     Il manco pie ch’ai non penſato caſo
     Sotto il cauallo in ſtaffa era rimaſo.

 [88]
Sobrin radoppia il colpo, e di riuerſo
     Gli mena: e fegli crede il capo torre,
     Ma lo vieta Tacciar lucido e terſo
     Ch tèpro giá Vulca, porto giá Hettorre,
     Vede il periglio Brandimarte, e verſo
     Il Re Sobrino a tutta briglia corre:
     E lo fere in fu’l capo e gli da d’ urto
     Ma il fiero vecchio e toſto in pie riſurto.

 [89]
E torna ad Oliuier per dargli ſpaccio
     Si ch’eſpedito all’altra vita vada,
     O no laſciare al men ch’eſca d’ impaccio
     Ma che ſi ſtia fotto’l Cauallo a bada,
     Oliuier e’ ha difopra il miglior braccio
     Si che ſi può difender con la ſpada,
     Di qua, di la, tanto percuote e punge
     Che quata e lunga fa Sobrin ſtar lunge.

 [90]
Spera s’ alquanto il tien da ſé riſpinto
     In poco ſpatio vſcir di quella pena,
     Tutto di ſangue il vede molle e tinto
     E che ne verſa tanto in ſu l’arena
     Che gli par e’ habbia toſto a reſtar vito:
     Debole e ſi che ſi foſtiene a pena,
     Fa per leuarſi Oliuier molte proue
     Ne da doſſo il deſtrier perho ſi muoue.

 [91]
Trouato ha Bradimarte ilRe Agramate
     E cominciato a tempeſtargli Uomo,
     Hor co FrOti gli e al ſisco, hor gli e dauate
     Con ql Frótin che gira come vn Torno,
     Buon cauallo ha il ſigliuol di Monodate
     No l’ha peggio? il Re di Mezo giorno:
     Ha Brigliador che gli dono Ruggiero
     Poi che lo tolſe a Mandricardo altiero.