Pagina:Ariosto - Satire, 1809.djvu/67

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QUINTA 61

Però lo richiedesse e fosse certo
     Di subito ottener le sue dimande;
     E d’aver più che non se gli era offerto.
Il meschin, ch’avea moglie d’ammirande
     Bellezze, e ne vivea geloso, e n’era
     Sempre in sospetto ed in angustia grande,
Pregò che gli mostrasse la maniera
     Che s’avesse a tener, perchè il marito
     Potesse star sicur de la mogliera.
Par, che ’l Diavolo allor gli spinga in dito
     Un anello, e ponendolo gli dica:
     Fin che cel tenghi esser non puoi tradito.
Lieto, ch’omai la sua senza fatica
     Potrà guardar, si sveglia il mastro, e trova
     Che ’l dito a la mogliera ha ne la fica.
Questo anel tenga in dito, e non lo mova
     Mai, chi non vuol ricevere vergogna
     Da la sua Donna, e a pena anco gli giova;
Pur ch’ella voglia, e farlo si dispogna.