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D'ARISTOFANE. 70

bosco, giocando, ò voi che participate de la festa che ama, e adora la dea.

Dionisio
I ne vado con le giovani, et donne, dove stanno le dee à vigilare, portando meco il sacrato lume.
Choro
Andiamo ne prati irrugiadati, di fiori odoriferi, giocando com'è de l'usanza nostra polchrichoriale, la quale le beate Parci conducono. à noi soli il suo lume, e quello de 'l sole ne dà il vedere, i quali consacrati ad esse, piamente vivemo con gli hospiti, e domestici.
Dionisio
In che modo debo battere à la porta? in che modo? come fanno quà i cittadini?
Xanthia
Non dimorare, hor picca, ricordati de l'habito, et de la superbia d'Hercole.
Dionisio
Regazzo, regazzo.
Eaco
Ch'è costui?
Dionisio
Hercole il valente.
Eaco
O odioso, impudente, e audace tu scelerato, de 'l tutto scelerato, e sceleratissimo, il quale hai robato il nostro cane cerbero, ch'io mi servava, e fugendo l'hai menato via, legatolo. ma la meza petra de 'l Stige da 'l negro cuore ti ritiene, e il scopulo sanguinolento di Acheronte ti custodisce, e i cani che correno circa 'l cocyto, e la Echidna di cento teste, la quale ti stracierà gl'enteriori de 'l cuore, e la terribile murena t'intingerà il polmone, e le Gorgone audacissime te stracieranno le rene: à le quali vengo io correndo.