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Pagina:Aristofane - Commedie, Venezia 1545.djvu/143

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LE RANE
Xanthia
Son testimonio di ciò, e la rimetto à i dei.
Dionisio
A quali dei? se hai speranza in quelli non sei spedito e vano, che essendo servo, e mortale, vuoi esser figlio d'Alcmena?
Xanthia
Tien bene ogni cosa, che alcuna volta forsi haverai bisogno di me, se 'l piace à dio.
Coro
Queste cose sono d'un'huomo che ha buon animo, e cervello, e è pratico in molte cose: mutarsi sempre à 'l benefico muro, piu presto che essere una imagine dipinta, che pigli una figura. e questo mutarsi a 'l piu molle, e tenero è d'huomo prudente, e è natura di Theramene.
Dionisio
Non certo era cosa da ridere, se Xanthia sendo servo, rivoltatosi ne Milesij letti, rivolgendo la saltatrice, poi ha dimandato l'orinale. et io guardandolo gli ho pigliato uno testicolo. egli come astuto mi ha veduto, e havendomi smassellato, mi ha cacciato à gli anteriori cori.
Hosta
O Platane Platane vien quà: costui è astuto, che entrato ne la hosteria, ne ha divorato sedeci pani.
Platane
Per Giove egli è quello.
Xanthia
Ecco che diviene in qualche mal'anno.
Hosta
Apresso ha mangiato carni, per piu di vinti semioboli.
Xanthia
Quanlch'uno il saperà, se patirà le pene.
Hosta
Et molti capi d'aglio.
Dionisio
Tu zanci ò donna, e ciò che dici non sai
Hosta
Non ce hai tu agionto me, ch'io ti riconosco che