Pagina:Aristofane - Commedie, Venezia 1545.djvu/251

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nifeftar3. ’Di. Gettate uia quelle pieta. co. cettarle f rr to ;nerd gin la !pada. Di. Non ritenete,nanchr not le pietre ne le Co.’ Le haurtno gettate uia , non le ueditu f &or non ti Pufare,merti giul’arnta : imperorbe la ueüe firtaffa’ td,r fafli la urrlione rum ciunqueuolagate conquafrirmi con la twee, CT Matte Korea ciiio non 114 mono 6 Parnell carbon! , e ri6 per l’alTurdezza de citadini , poi per la paura de la cenere,che ffiefFt qurlIo Lino me lila ikirfa adofro,com’i f pia. r cola graue,ba uerli cofi generat’acerbita,che l’aninzo de gh into gridi, et uogli mitre Mum rag Afimite a la fimile : uolendo to dire it tutto der-o fopra a i Lacedemonij, nondimrno anchora uoglio Gene d l’anima mia. co. de non dici &incur , portando fuora it fianno, quello cue uuoi dire 6 poutretto urramentr ho io quell’animo chltanno gli homicidi,ma in quan to hat diuifir la pena.,tnetti qua it liana°, at corn Mincialo l dire. Di. Ecco uniete,egli a qua it !ulna, ma di quefilmo mo non fa tanta per Glow non rni uoglio artnare , ma dir6 de Lacedemanij quello the mi appare:molto ho tenuto fapendo i cosiumi di clue fit uillsni,cbe marauigliormenre ialegrano,s’al run° buomo auantagiero,e merittmcnic Cr Ink merita+