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— Non hai sentito mai nominare da lui il professore Bartelloni?
— Mai. Mi è un nome affatto nuovo.
— Ma come credi che siano venuti i sospetti a tuo marito?
— Come saperlo? Temo di essermi tradita da me stessa. Ero così malinconica nei passati giorni...
Emilio le ribaciava le mani con passione quasi a chiederle nuovamente perdono.
— Io temo anche per te, Emilio... Mio Dio!... Egli è capace di ucciderci tutti e due.
— Oh Noemi, ti pare? — disse Emilio ridendo — Venga quest’uomo... Maledetto il caso che ti gettò nelle sue braccia!
— Tu non puoi sapere; — proseguiva Noemi al vedere che Emilio aveva sorriso delle sue lugubri fantasie — Tu non pensi... non conosci mio marito. Povera me! Come vederci d’ora innanzi? Egli mi ha proibito perfino di andar da Cristina... e chissà come mi sorveglierà... chissà cos’accadrà di me!...
E nascose la faccia nelle mani.
— Cara Noemi, non affliggerti così...
— Tu finirai col dimenticarmi;... non mi potrai veder più che di rado; ti innamorerai di un’altra donna...
— Taci, Noemi, non dir così...
— Emilio, — sclamò essa a un tratto — hai tu la forza di lasciarmi? Lasciamoci... Io non posso farti felice... Io ti farò soffrire.