Pagina:Arrighi - La scapigliatura e il 6 febbrajo, Milano, Redaelli, 1862.djvu/312

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I sopraggiunti erano un vecchio nei settantacinque anni, una giovine nei venti e un ragazzino di due anni a dirne molti. La fanciulla vestiva modestamente alla cittadina; volendo indovinare s’avrebbe detto ch’era la cameriera, o la dama di compagnia della signora in lutto.

I saluti furono come di gente che sapesse di ritrovarsi, e che si fosse lasciata da poco tempo. La signora levò subito il bimbo dalle braccia della fanciulla, e se lo recò in grembo, dopo averlo baciato passionatamente. Ma poi, nel riguardarlo, un arcano pensiero passò repente in quell’anima; i di lei occhi mandarono un lampo di spasimo, e come se il contatto di quella creaturina le facesse male, la posò sulle ginocchia di suo marito, che l’accolse sorridendo. Ella si volse a parlare col vecchio e colla fanciulla.


Intanto il nostro giovine viaggiatore, sempre seduto là dinanzi, a cavalcione del bompresso, vedeva come per incanto spiegarsi dinanzi allo sguardo nuovi punti di vista e nuove bellezze. Il battello, girata la punta, così detta di Casniola, entrava a tutto vapore nel delizioso bacino delle isole Borromee, e il gigante delle Alpi gli sorgeva dicontro.

Di lì a poco però la sua contemplazione fu interrotta dalla voce rozza d’un inserviente — marinaio d’acqua dolce — che lo pregava di levarsi di là, avendo bisogno di fare in quel posto una manovra.