Pagina:Arrighi - La scapigliatura e il 6 febbrajo, Milano, Redaelli, 1862.djvu/80

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che non ebbe la forza di aprir bocca sulle prime. Ma a poco a poco la conversazione s’avviò anche fra loro un po’ più intima del solito. Però Emilio non le parlò d’amore... non arrischiò neppur il sospetto di una dichiarazione; nondimeno ciò ch’ei le disse dovea restar profondamente scolpito nel cuore di Noemi.

Dicono che ad innamorare una donna basti un fiore offerto con grazia.

Emilio in mezz’ora le svelò un poema sconosciuto di passione, con una modestia, con una riserva che aggiungeva una verità e una forza immensa alle sue parole. Ella non avrebbe potuto rifiutarsi di ascoltarle, ancorchè fosse stata la più ritrosa delle donne.

Non furono dichiarazioni, ma furono mille volte più potenti d’ogni dichiarazione. Cominciò, quasi con noncuranza, a raccontarle della prima volta che l’aveva veduta, tre anni prima. Era d’estate;... la sua carrozza s’era fermata dinanzi alla bottega di un mercante di mode: ella ne era discesa, e nel discendere gli avea svelato il suo ammirabile piedino...

Emilio stette più di tre minuti su questo argomento; poi le seppe dire di che stoffa fosse il vestito che ella indossava quel giorno... le seppe dire il colore dei nastri del cappello... le seppe dire perfino la forma d’un suo braccialetto...

Noemi stupita, e un po’ anche commossa, ascoltava in silenzio la rivelazione d’un amore che porgeva, quasi senza volerlo, tante prove della propria sincerità... Quel portento di memoria non poteva essere dato che da una passione vera e profonda.