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124 ARS ET LABOR

si poteva ottenere la fotografia dei caratteri scritti in una lettera chiusa in una busta. 12. — rivelazione delle impronte invisibili lasciate dalla faccia ottenuta col nostro metodo.Il segreto epistolare è, e deve essere, inviolabile anche nelle indagini giudiziarie, e il nostro metodo non avrà e non potrà avere alcune applicazione pratica; qui non esponiamo i resultati dell'esperienza che a titolo di curiosità.

Dopo aver pregato qualcuno di scrivere un biglietto di cui ignoravamo il tenore, e dopo aver fatto chiudere il biglietto in una busta cu cui facemmo scrivere un immaginario indirizzo, collocammo la busta in questione in uno chassis-presse in modo che la lettera riposasse direttamente sul vetro dello chassis. Sopra la busta, in seguito, collocammo una placca sensibile di dimensioni eguali a quelle della lettera, in modo che la parte della pellicola sensibile toccasse la lettera. 13. — lettura dell'invisibile col nostro metodo fotografico.Chiuso poi lo chassis (tutte queste operazioni furono fatte nella camera oscura), abbiamo esposto lo chassis alla luce di un becco a gaz, per pochi secondi. Il tempo di esposizione muta con l'intensità della luce. In seguito, non restava più che a ritirare la placca sensibile e a svilupparla con i procedimenti ordinari. Ottenemmo allora una negativa sulla quale si staccava, in bianco, la scrittura del biglietto chiuso nella busta. Con tale negativa abbiamo ottenuto, per contatto, la prova positiva, riprodotta nella figura 13, che dà esattamente e leggibilmente la scrittura della lettera.

La ricerca delle traccie invisibili non è che ai primi passi: ad essa è riserbato un grande avvenire.

Alfredo Niceforo.