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Pagina:Ars et Labor, 1906 vol. I.djvu/136

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128 ARS ET LABOR

ricche costruzioni. Ma un'altra Genova nuova verrebbe a sorgere nella spaìianata del Bisagno, ove ora è la vasta nonchè polverosa Piazza d'Armi, famosa per l'Esposizione COlombiana del '92 e in seguito per tante giostre e festivals di rumorosa e assordante memoria.

L'attuale Piazza d'Armi deve essere infatti ceduta al Municipio, il quale dovrebbe iniziare ben presto i lavori per trasformarla in un nuovo elegantissimo quartiere, come avvenne a Roma per Prati di Castello.

Oltre ai ricchi, ai signori, c'è chi pensa anche ai poveri, e sembra che si stia studiando un progetto per costruire lungo la vallata del Bisagno, presso la Doria, un quartiere operaio secondo i moderni modelli de' grandi centri operai inglesi. corso andrea podestà sul ponte monumentale.É a sperarsi che tale nobile ed umanitario pensiero venga presto ad essere attuato.

Altre case, altri quartieri, altre strade stanno costruendosi verso via Venezia, lungo il Porto, nella valle del Lagaccio, e lungo le vecchie mura, ove già sorge il ricco e pittoresco castello Mackenzie.

la circonvallazione a monte.

Ma un altro importante lavoro si attende: l'abbattimento del colle di San benigno, dietro la Lanterna, ch'è una rude collina di masso che separa Genova d Sampierdarena.

In tal modo le due città così addossate ma all'all'atra ne formeranno una sola, ricca, popolosa, pulsante di lavoro, d'energia, di modernità e di ricchezza.

Genova, 25 gennaio 1906.

Egisto Ruggero.