Pagina:Ars et Labor, 1906 vol. I.djvu/147

Da Wikisource.

LETTERE E ARTI 139

una visione di s. orsola di V. Carpaccio (R. Accademia di Belle Arti, Venezia). pubblica, è il “Comitato per Bologna storico-artistica„; del quale Alfonso Rubbiani è l'anima e il consigliere prezioso. ne fanno parte non molte ma egregie persone, le quali, con i loro contributi, con la loro propaganda, con la gratuita opera loro, con l'aiuto del Municipio e dei proprietari di case, attendono da qualche anno a restaurare e a ripristinare nell'antica forma le belle architetture bolognesi rovinate dai guasti e dalla calce. Così la rozza città riprende a poco a poco il suo aspetto caratteristico, con le sue case di mattoni, e i portici e le finestre ogivali o tonde ornate di ghiere di terracotta.

Uno dei restauri più grandiosi e più recenti è stato quello dell'antico palazzo del Comune, dove re Enzo sospirò prigioniero per tanti anni, dopo Fossalta.

Da pochi giorni, dove prima erano grandi e turpi finestroni in pareti mezzo rovinate, ora è un grazioso e severo edificio merlato, con le belle trifore che le barbarie aveva chiuse e murate per sempre.

san giorgio che uccide il drago. di V. Carpaccio. Vi è dunque ragione a ben sperare. Gli studî d'arte divengono più frequenti: e per opera di scrittori e di editori italiani vengono in luce volumi splendidi, e degni di competere con le migliori pubblicazioni straniere. Tale è, per esempio, un magnifico volume su la vita e le opere di Vittore Carpaccio, composto da Pompeo Molmenti e dal compianto Gustavo Ludwig. Amate voi le opere del Carpaccio, del prediletto del Ruskin? Ricordate l'ineffabile dolcezza del sonno della vergine Orsola, e l'eroico impeto giovanile del San Giorgio degli Schiavoni? Qualche volta questi stupidi portano, insieme con la scoperta della verità, amare delusioni. Voi cero avrete venduta e ammirata nell'originale o in fotografia quella terribile testa di Medusa che è agli Uffizi e che fino a ieri portava il nome di Leonardo da Vinci. Orbene, Corrado Ricci dimostra ora con argomenti inoppugnabili che quel quadro non è di Leonardo, ma di un qualche ignoto pittore fiammingo. D'ora innanzi noi non potremo più parlare della Medusa di Leonardo.... E tutti quei critici e quegli esteti che le avevano tenuti intorno tanti leggiadri e leonardeschi ragionamenti, riconoscendo in lei l'orrida sorella della bellissima Lisa del Giocondo? La testa di Medusa avea la trista virtù d'impietrire colore che la miravano. Io penso che quegli apologisti saranno anch'essi per divenire di pietra.

Giuseppe Lipparini.

Dobbiamo alla cortesia dell'egregio signor cav. Nunes Vais, di Firenze, la splendida fotografia dell'attrice Eleonora Duse e dobbiamo alla cortesia del signor Consolani, valente modellatore, la fotografia rarissima del monumento a Vittorio Emanuele quale fu ideato dal compianto Sacconi, come pure al signor Consolani dobbiamo l'altra fotografia, eseguita nella sala dei modelli del monumento a VittorioEmanuele, in cui il Sacconi si trova contornato appunto dai suoi preferiti modellatori, tra i quali, oltre il signor Consolani, notiamo l'ing. Cirilli e il signor Prosperi.