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PROIEZIONI 141


cenza e Brescia, facendosi veramente apprezzare per la freschezza, la pastosità, l'eguaglianza della voce e per la disinvoltura scenica.

Chiamata dalla fiducia della direzione della nsotra Scala a sostenere la parte di Anna di Rehberg nella Loreley, seppe interpretarla con graziosa efficacia, da meritarsi l'applauso del pubblico. miecio horszowski. Miecio Horszowski. — É un piccolo cenno e non già una biografia quella che possiamo scrivere, giacchè il pianista di cui diamo il ritratto è appena all'alba del cammin di nostra vita.

Nato undici anni sono a Lemberg, a tre anni fu presentato per la prima volta in pubblico come esecutore. Studiò il pianoforte col celebre Lecetizski, e artista nato come egli è, profittò così intensamente dello studio, da potere oggi essere annoverato fra i migliori concertisti viventi. Noi non siamo per niente ammiratori dei così detti enfants prodiges, ma dobbiamo convenire di trovarci dinanzi ad un fenomeno.

Nel mese scorso suonò in una seduta privata al nostro Conservatorio, mandando in visibilio l'uditorio per la perfezione e per a robustezza del tocco, per la precisione del ritmo e per un'interpretazione così schiettamente personale che ha detto strabiliante. Fra la molta musica classica eseguita, fu specialmente suonando brani di Chopin e di Beethoven che egli destò l'ammirazione la più entusiastica, e competenti pianisti, che erano fra gli spettatori, ebbero a dichiarare commossi concorsi, che l'arte di questo bimbo è semplicemente sbalorditiva. Del resto il pubblico milanese sarà chiamato presto a giudicarlo, essendo annunciato un di lui concerto al R. Conservatorio Giuseppe Verdi.

I nostri auguri al bello e simpatico giovanetto, perchè un'alba cos' risplendente lo conduca al più abbagliante meriggio.

Se Leopoldo Mugnone è oggi arrivato a conquistare uno fra i migliori posti nell'arte musicale, può ben dire di esserselo meritato, attraverso lunghi anni di aspirazioni e di tentativi, che non hanno per nulla infiacchito la sua fibra gagliarda, ma gli hanno conferito conoscenza profonda del teatro, delle voci e delle orchestre.

Napoletano di Napoli, egli cominciò assai modestamente le sue prime armi nel 1872 sotto la bandiera dell'impresario Peppino Luzi, facendo il maestro dei corti al teatro Nuovo della sua città natale. Nel 1874 lo ritroviamo allo stesso teatro compositore, e le sue operette, Don Bizzarro e Madama Angot al Serraglio di Costantinopoli, ottennero lieto successo, rimanendo per molte sere sul cartellone.

Nel 1875 doveva dirigere al teatro la Fenice l'opera buffa, nella Compagnia dei celebri fratelli Lambiase, ma la prima sera l'altro direttore congiurò così bene a suo danno, che la camorra finì per trionfare e, malgrado il buon volere del Mugnone, lo spettacolo andò a rotoli.

Maestro Jatevenne!„, così gli disse Luigi Lambiase, ed egli ritornò ai suoi cori. L'anno seguente diresse con onore sedici spartiti a Trapani.

Fu però solo nel 1877 che egli potè affermarsi; cioè quando al teatro dei Fiorentini, in Napoli, arditamente allestì e diresse gli Zingari in Fiera di Paisiello, Giannanina e Bernardone e Matrimonio segreto di Cimarosa, ottenendovi un successo notevolissimo. Alla fine di quell'anno il celebre Bottesini, il contrabassista principe, lo volle con sé in