Pagina:Arturo Graf - Le Danaidi.djvu/126

Da Wikisource.

114 CONSIGLI A UN POETA GIOVANE IV. Non invidiarti da te stesso il regno; Non dir: Ciò m’è straniero e non mi tange: Se indegno ancor ti sai, renditi degno; Se non basti tu sol, fatti falange. Al senso prode, al virtuoso ingegno, Nulla è stranier di quanto vive e s’ange; Nulla prescriver può termine o segno; Non l’Alpe o il mare, non l’Eurota o il Gange. Occhio che mai non dorme e tutto vede; Cuore che sempre batte e tutto sento; Bocca che tutto dice e nulla chiede: Tale il poeta libero e possente; Tale il poeta della vera fede; Tale il poeta dell’umana gente.