Pagina:Arturo Graf - Le Danaidi.djvu/138

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126 LETIZIA D APRILE LETIZIA D’APRILE Dunque, se a vita i nidi E le piante ridesti, Anche, benigna, ai mesti, primavera, ridi? E a ehi deluso e stanco In nuda zolla siede, move incerto il piede Ed ha la noja al fianco? E a chi la fine scorse Di tutte cose umane, E vive del dimano, Anzi dell’oggi, in forse? santa primavera, Com’è dolce il tuo riso! Come per te l’alliso Cor si rinnova e spera!