Pagina:Arturo Graf - Le Danaidi.djvu/140

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128 LETIZIA D’APRILE Mentre, ancor dubitosa Dei venti e delle brine, Cauta in mezzo alle spine Affacciasi la rosa. Dalla sdrucita invoglia, Che si raggrinza e sperde, Immacolata e verde Sguscia la nova foglia; E già pullula il vecchio Olmo tra groppo e groppo, E già frondeggia il pioppo Lento, dell’acqua a specchio. Musando attenta, incerta, Per brecce e chiassajuole, Torna a scaldarsi al sole La timida lucerta; Ma gli uccelletti arditi Vanno a rota per l’aria, Che dolcemente svaria Di trilli e di garriti.