Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
361 |
sbrodolone che non sanno di nulla. Al contrario tutti
convengono che i dolci in Germania si sanno fare
squisiti e voi stessi potrete, così alto alto, giudicare
del vero, da questo che vi descrivo e dagli altri del
presente trattato che portano il battesimo di quella
nazione.
- Zucchero, grammi 250.
- Farina, grammi 125.
- Mandorle dolci, grammi 125.
- Burro, grammi 100.
- Cremor di tartaro, grammi 15.
- Bicarbonato di soda, grammi 5.
- Rossi d’uovo, N. 8.
- Chiare, N. 5.
- Odore di vainiglia.
Le mandorle sbucciatele, asciugatele bene al sole e pestatele finissime in un mortaio con una delle dette chiare.
Lavorate prima il burro da solo con un mestolo, rammorbidendolo un poco d’inverno a bagno maria, aggiungete i rossi ad uno ad uno indi lo zucchero e lavorate queste cose insieme almeno mezz’ora. Unite al composto le mandorle e rimestate ancora, poi le quattro chiare montate e la farina fatta cadere da un vagliettino, mescolando adagio. Per ultimo versate le polveri che servono per rendere il dolce più soffice e più leggiero e cuocetelo al forno in una teglia, non troppo piena, unta col burro diaccio e spolverizzata di zucchero a velo o di farina.
Per iscioglier bene le mandorle nel composto non vi è altro mezzo che versare una porzione di questo sopra le medesime macinandole col pestello.
Ora che è fatta la cappa bisogna pensare al cappuccio, che è una crosta tenera che le si distende al disopra. Occorre per la medesima: