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156. - Pollo dorato II

Dopo averlo trattato come il precedente, tagliatelo a pezzi più piccoli, infarinatelo, immergetelo in due uova frullate e salate a buona misura; friggetelo in padella, conditelo ancora un poco con sale e pepe, e servitelo con spicchi di limone.


157. - Pollo alla cacciatora

Trinciate una grossa cipolla e tenetela per più di mezz’ora nell’acqua fresca indi asciugatela e gettatela in padella con olio o lardo. Quando è cotta mettetela da parte. Spezzettate un pollastro, friggetelo nell’unto che resta e, rosolato che sia, uniteci la detta cipolla già cotta, conditelo con sale e pepe e annaffiatelo con mezzo bicchiere di S. Giovese od altro vino rosso del migliore. Dopo cinque minuti di bollitura versatelo in un vassoio e spremetegli sopra sugo di pomodori cotti.

Vi avverto che non è piatto per gli stomachi deboli.


158. - Pollo fritto coi pomodori

Ogni popolo usa per friggere quell’unto che si produce migliore nel proprio paese. In Toscana si dà la preferenza all’olio, in Lombardia al burro e nell’Emilia al lardo che vi si prepara eccellente, cioè bianchissimo, sodo e con un odorino di alloro che consola annusandolo. Da ciò la strage inaudita, in quella regione, di giovani pollastri fritti nel lardo, coi pomodori.

Nelle fritture di grasso io preferisco il lardo perchè