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discipline all’esercizio loro, è il bene del corpo e dello spirito ch’essa difende, è sempre il dolore che oppugna. Oso dirlo: anche quando i cultori suoi, lasciando il fermo terreno dell’osservazione scientifica e la sicura guida del metodo scientifico, si cimentano nel nome di lei con i problemi fondamentali dell’universo, è contro un elevato dolore che insorgono e lottano, perchè l’intelletto umano quanto più è forte, tanto più tende naturalmente a ordinare le proprie conoscenze nella forma della unità, tanto più desidera una concezione suprema del mondo che gli colleghi e unifichi nella mente la origine, il disegno e il fine di tutte le cose; e se le dottrine altrui non lo appagano, anela e soffre, fatica a creare in sè l’alta idea che lo plachi.

Ora, signori, dai laboratori delle vostre esperienze, dalle vostre biblioteche, dalle quiete stanze delle vostre meditazioni io Vi richiamo alle caverne primeve dove branchi di esseri umani simili a fiere si raccolsero con ululati di odio e di terrore per offrire, sopra un cadavere, sacrifici e preghiere a Esseri malvagi che credevano autori dell’uragano e del fulmine, dei terremoti e delle eclissi, dei morbi, dei sogni spaventosi e della morte. Fu detto che a questi uomini il dolore è stato primo maestro della religione e che la idea purificata di uno Spi-