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244 Atlandide


Vola, o magico plaustro: i bei destrieri,
     Che traggono il bel dio vittorioso,
     Si cibano di lampi e di pensieri,
     E come questi il volo han procelloso;
     Schiuso a loro è il doman come fu l’jeri,
     Nè mai conosceran meta o riposo,
     Finchè non cada all’ultime tenzoni
     L’ultimo re dall’ultimo dei troni.

Sovra il monte più alto e più sereno
     Del fantastico regno ov’io son nata,
     Quando il corso fatal tutto avrai pieno,
     Una splendida sede io t’ho serbata;
     Sciolti i cavalli tuoi dall’aureo freno
     Al vento ridaran la chioma aurata,
     E in balda gioventù scevra d’affanno
     Eternamente in libertà vivranno.

Tu sotto un padiglione ampio di palme,
     Fra un intreccio di miti ombre e di rai,
     O generoso agitator dell’alme,
     Ozj immortali ed onorati avrai:
     Muovere intorno a te splendide e calme
     Degli eroi le sognanti Ombre vedrai,
     Che diedero alla tua legge gradita
     Divinamente immemori la vita.