Pagina:Atlantide (Mario Rapisardi).djvu/80

Da Wikisource.
80 Atlandide


In cima a tale andron serpon le scale
     Così fetide e strette e oscure affatto,
     Ch’essere nel budel par d’un majale
     Che buona digestion non abbia fatto;
     A capo d’esse è un gemino animale,
     Che al muso e all’ugne esser potrebbe un gatto.
     Ma carnoso e muliebre in modo strano
     E fornito di coda ha il deretano.

A una specie di cesso indi s’arriva,
     Che Sgabuzzin delle Carote è detto,
     E dove ad ogni dì buona o cattiva
     S’inventa, ma però senza brevetto,
     Una notizia assai sbalorditiva,
     Condita in modo da non dar sospetto,
     Sì che la gente trepidando accorsa
     Abbassar senta o rialzar la borsa.

Vien poi la sala dell’Uffizio, a fresco
     Tutta dipinta in su lo stile antico:
     Qui c’è Gesù con gli altri assiso al desco,
     Là Giuda col danar ma senza il fico;
     L’ubbriaco Noè qui piglia il fresco,
     Nudo mostrando a Dio quel che non dico;
     Pinta Gomorra è nel più alto loco,
     Ma prima ancor che vi cadesse il foco.