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88 Atlandide


Altre assai piagge immonde e colpe ed arti,
     Onde ingrassa ed imbestia il secol vile,
     Devo ancora per queste onde mostrarti
     Fra cui non fiorì mai cosa gentile;
     Allor solo potrai meco levarti
     Da tutta gente a ogn’alto senso ostile,
     Allor di questo mar vinti i disagi,
     Entrar dell’Utopia gli aurei palagi.

Vedi quel picco là, ch’arida e brulla
     Su’ soggetti acquitrini erge la cresta?
     Quivi una gente innocua si trastulla
     C’ha non perfido cor, ma poca testa:
     Ogni mattina accorre armata sulla
     Cima, e a far grandi cose ognor s’appresta;
     Ecco, squillan le trombe, ecco si spicca,
     Ma ritorna poi giù, nè fa, nè ficca.

I giornalisti detti indipendenti
     Son questi appunto, e d’ogni ben fan senza,
     Queruli, riottosi, intransigenti,
     All’uman fasto avversi e all’opulenza;
     Portano, sempre digrignando i denti,
     In trionfo la loro indipendenza,
     Scorbellati, intrattabili, protervi
     Non d’altri no, ma di sè stessi servi.