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4 le nuove province italiane: il trentino

Un primo cenno del Trentino e dei suoi popoli si ha in Strabone, che li descrive insieme ai Reti, ai Cenomani, ai Leponti e ad altre genti delle Alpi. Tolomeo ne parla intercalando a confuse designazioni errori grossolani, e nella tavola Peutingeriana troviamo apjieua i nomi di alcune stazioni che dalla gran valle del Po, lungo l'Adige. traverso il Brennero, conducevano ad Augusta. Più tardi San Vigilio descrive l’Anaunia. Cassiodoro narra di Trento e dell’agro Atesino, Paolo Diacono daltre terre. A queste poche notizie seguono per secoli descrizioni confuse, alterazioni spesso maliziose di nomi e di cose, nella continua lotta tra i due elementi tedesco e italiano. Così veniamo sino al secolo XV. quando Marin Sanudo e Flavio Biondo ci danno alfine cenni precisi e sicuri del Trentino, ed Alberto Dürer dipinge il primo panorama della città di Trento. Seguono altre descrizioni nei libri e nelle carte, e più si addensano durante il Concilio famoso, dove molti degli intervenuti ne parlano, ma piuttosto nei riguardi della salute, del ventre, dei piaceri, che la terra e i suoi abitatori potevano procurare agli illustri prelati.

Nel 1673 Michele Mariani illustra il Trentino e le sue condizioni economiche, e descrive insieme i diavoli del Tonale, le parlate francesi che immagina in Val di Non, con altri spropositi ameni. Appena un secolo dopo G. Tartarotti ci dava seri studi topografici e toponomastici, ed aprirono la via a scritti generali e monografici che culminarono nelle opere monumentali di A. Perini e dello Staftler, e suggerirono le pagine geniali di Cesare Correnti nel Vesta verde. Intanto altre forze cospiravano alla conoscenza del Trentino. La geologia vi ritrovava un vero paradiso» dopo che Marzari Pencati, colla scoperta della sovrapposizione delle