Pagina:Avventure di Robinson Crusoe.djvu/30

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una cera assai malinconica, quando mi chiese come stessi. Egli era in compagnia di suo padre, al quale disse chi io fossi, e come avessi impreso questo viaggio soltanto per esperimento e con proposito di procedere molto più in là. Il capitano voltosi a me disse con accento grave e solenne:

— «Il mio giovine, voi dovete lasciar da banda ogni pensiere di rimettervi in mare, e ravvisare in quanto vi è avvenuto un pieno e visibile contrassegno, che la vostra vocazione non è quella del navigante.

— Perchè, signore? gli chiesi; voi non contate più di tornare in mare?

— Il mio caso è diverso; tale è la mia professione, e quindi anche l’obbligo mio: ma poichè voi avete fatto questo viaggio per prova, dal gusto che ci avete avuto, potete capire qual ne ritrarrete in appresso se vi durate. Forse la disgrazia che n’è toccata, ci è venuta per cagion vostra, come occorse alla nave di Tarso che portava Giona. Di grazia, per qual congiuntura vi trovaste imbarcato con noi?»