Pagina:Avventure di Robinson Crusoe.djvu/417

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moschetto, e guardando da quella parte vedemmo correre come il vento e a briglia sciolta un cavallo inseguito da sedici o diciassette lupi. Per dir vero il corridore li precedeva d’una certa distanza, ma

pareva impossibile che nol raggiugnessero, e di fatto il raggiunsero.

Ma entrati appena nella selva, ci si parò innanzi agli occhi uno spettacolo ben più tremendo. Trovammo gli scheletri d’un altro cavallo e di due uomini divorati da quelle fameliche belve. Uno di quegli infelici doveva essere senza dubbio quello da cui venne lo sparo d’arma da fuoco udito dianzi, perchè un moschetto gli posava in terra da presso: il cranio e la parte superiore del corpo di quel misero erano affatto scarnati.

Compresi d’orrore a tal vista, non sapevamo a qual partito appigliarci; ma le creature che ne giravano attorno in cerca di preda ci fecero ben tosto risolvere, e credo da vero che non erano men di trecento. Fu nostra grande ventura che non propriamente all’ingresso del bosco, ma un poco più in là vi fosse una quantità di legname da lavoro d’alberi atterrati di quella selva, e lasciato ivi per essere trasportato. Condussi per mezzo a questa specie di fortezza