Pagina:Avventure di Robinson Crusoe.djvu/467

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robinson crusoe 409

altro andamento. Nella mattina passeggiava su e giù lungo la spiaggia per parecchie ore conducendosi per mano suo padre, come se fosse stato la sua innamorata; lo avreste veduto ogni momento correre alla scialuppa per trarne or questa or quella cosa da regalarnelo, quando un pezzetto di zucchero, quando un bicchierino d’acquavite, talvolta una focaccia, sempre alcun che di buono. Nel dopo pranzo le sue bizzarre manifestazioni d’amore erano d’un altro stampo, perchè adagiato il vecchio su l’erboso terreno, gli ballava attorno e facea mille lazzi grotteschi, e in tutto questo tempo non si saziava di parlargli e raccontargli la storia or d’uno, or d’un altro de’ suoi viaggi, e di quanto gli era accaduto pel mondo per divagarlo. Vi dico io che se la stessa affezione dei figli verso i lor genitori si rinvenisse nel nostro mondo cristiano, non ci sarebbe quasi bisogno del quarto comandamento del decalogo. Ma quest’è una mera digressione, e torno alle particolarità del mio sbarco.

Sarebbe lungo e superfluo un minuto racconto di tutte le cerimonie ed atti cortesi con che m’accolsero gli Spagnuoli. Vi ho già detto come il primo d’essi ch’io riconobbi, fosse pur quello al quale aveva salvata la vita. Venne in verso alla mia scialuppa accompagnato da uno de’ suoi che porta va anch’egli la bandiera di pace; ma non solo non mi riconobbe da principio, ma nemmeno gli era nata la menoma idea che chi veleggiava alla sua isola fossi io, finchè non fui io stesso il primo a rompere il silenzio.

— «Signore, gli chiesi in portoghese, non mi conoscete?»

Udita appena la mia voce, non profferì un accento, ma consegnato il proprio moschetto a chi facea la parte di suo aiutante di campo, spalancò le braccia dicendo alcune parole spagnuole, che non arrivai a capir bene, venne innanzi, abbracciommi strettamente; allora parlò:

— «È imperdonabile la mia colpa di non avere ravvisato a dirittura quel volto che fu per me un giorno il volto d’un angelo sceso dal cielo per salvarmi la vita.» E qui mi disse un mondo di quelle belle frasi che ad uno Spagnuolo ben educato non mancano mai; poi additatomi alla persona che lo accompagnava, gli comandò d’andar a chiamare tutti gli altri suoi camerati.

Chiestomi indi se voleva andar seco all’antica mia abitazione, di cui m’avrebbe tornato a mettere nuovamente in possesso, mi manifestò il suo rincrescimento, perchè vi avrei trovato ben miseri