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suppellettili, senza fardelli, senza vettovaglie che gl’ingombrassero, tutto quanto possedevano al mondo lo avevano indosso.

Posero tre settimane in tutto a questa traversata, nel quale intervallo, sfortunato per essi, ve l’ho già detto, mi capitò l’occasione di fuggire e tirarmi fuori dell’isola, lasciandovi i tre più sfrontati, feroci, sfrenati, sgraziati cialtroni fra quanti mai un galantuomo possa augurarsi di non incontrare: ben sel seppero, potete starne sicuri, per un bel pezzo que’ poveri Spagnuoli che li trovarono lì.

La sola cosa per il diritto che fecero quei mariuoli fu quando gli Spagnuoli approdarono, perchè secondo i comandi lor dati, consegnarono loro la mia lettera e le provvigioni da me lasciate per essi. E dettero loro parimente i molti ricordi che io avea stesi pel loro migliore, vale a dire i metodi particolari ch’io aveva usati per governar quivi ogni parte della mia vita; come faceva a cuocermi il pane, ad allevare le mie capre, a fare le mie semine e le mie vendemmie, a fabbricarmi le mie pentole: in una parola, tutti i documenti scritti da me li consegnarono ai nuovi arrivati, due de’ quali conoscevano ottimamente l’inglese; nè per dire la verità, in quel momento ricusarono nemmeno d’accomodarsi con gli Spagnuoli; laonde per qualche poco di tempo andarono insieme d’accordo. Ammessi senza distinzione nella stessa casa o grotta, principiarono vivendo in buona comunanza gli uni con gli altri; il capitano spagnuolo e il padre di Venerdì, che si erano giovati del vedere com’io governassi le cose domestiche, avevano tutta la parte amministrativa di quella comunità. Bisogna per altro dire che i tre Inglesi non se la sapeano d’altro che di vagabondare per l’isola tutta la santa giornata, ammazzar pappagalli, prender testuggini e venire la sera a mangiar la cena che gli Spagnuoli avevano apparecchiata per essi.

Anche così si sarebbero contentati gli Spagnuoli, se quegli altri gli avessero solamente lasciati in pace; ma era questa la cosa di cui non si sentivano capaci costoro che, simili al cane dell’ortolano, non volevano mangiar essi nè lasciare che altri mangiassero. Pure le loro differenze su le prime furono di lieve momento, nè meriterebbero di essere ricordate, se non fossero finalmente degenerate in aperta guerra: guerra cominciata con tutta la villania e l’arroganza ch’uom possa immaginarsi, senza ragione o provocazione di sorta alcuna, contro a tutti i principi della natura e fin del buon senso. È vero