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cose queste da trasandare, ve lo dico io! Sicuramente cova qualche guaio dintorno a noi... Aspettate! Dove sono gl’Inglesi?

— Oh a dormire! il governatore rispose. Da quel lato là per questa volta siamo sicuri.»

A quanto sembra gli Spagnuoli avevano preso possesso della stanza principale, tenendo sempre nell’ora del dormire segregati da loro, dopo l’ultimo sconcio avvenuto, i tre Inglesi.

— «Dunque, tornò a ripetere lo Spagnuolo, vedo qualche male per aria, che io credo proprio che ci sia, e parlo per esperienza, fra le nostr’anime imprigionate nel nostro corpo e fra gli spiriti incorporei ed abitanti d’un mondo invisibile certa scambievolezza ed intelligenza; l’inquietudine senza perchè, di cui mi parlate, e certo un amichevole avviso venutone da questi secondi esseri per nostro utile se sappiamo cavarne profitto. Venite, e andiamo a scandagliare attorno. Se non troviamo nulla che giustifichi tal vostra inquietudine, vi conterò poi una storiella che vi convincerà su la verità di quanto ho affermato.»

Uscirono dunque col proposito di recarsi su la sommità del monte ov’era solito d’andar io; ma eglino essendo forti ed in grossa compagnia, non soli come me, non adoperavano le mie cautele di salirci con una scala a mano, poi di tirarmela meco per ascendere sul secondo piano di quell’altura. Indifferentemente e senza altri riguardi se n’andavano per traverso alla foresta, quando rimasero d’improvviso sorpresi al vedere una luce come di fuoco in pochissima distanza da essi e all’udire voci non d’uno o due, ma di una moltitudine d’uomini.

Ogni qual volta io m’accorgeva di selvaggi sbarcati nell’isola, la mia costante cura fu sempre quella di fare in modo non s’accorgessero che il paese fosse abitato. E quando capitò l’occasione che s’avvidero di qualche cosa, ciò derivò sempre da qualche avvenimento si efficace, che chi fuggiva potea ben dar poco conto di quanto aveva veduto. Io faceva ben presto a sottrarmi alla vista di chi non rimanea morto, onde di chi possa essere andato a raccontare d’avermi veduto, non ci è stato altri che quei tre selvaggi salvatisi entro il canotto nell’ultimo nostro scontro, intorno ai quali ebbi, come dissi già, grande paura non tornassero a casa e conducessero molti dei loro compatriotti nell’isola.

Se per la voce fatta precorrere da que’ tre or menzionati i selvaggi