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orrida condizione che per la natura umana possa essere immaginata: l’aspettarsi cioè da un istante all’altro di essere trascinati di lì, di avere sfracellate da una mazzata le cervella, di venire trattati ad uso di vitelli che si macellano per farne pietanze.

La prima cosa cui pensarono que’ visitatori fu incaricare il vecchio Indiano, padre di Venerdì, d’accostarsi ai prigionieri e vedere primieramente se gli riuscisse conoscerne alcuno, poi se capiva almeno il loro linguaggio. Prestatosi a ciò il vecchio, li scandagliò accuratamente in faccia, ma già non ne conobbe nessuno; e circa al linguaggio niuno di essi intese una parola detta o un cenno fatto da lui, eccetto una delle cinque donne. Questo ciò non ostante bastava al fine che si prefiggevano: vale a dire di far comprendere a quegli sfortunati che erano capitati in mano a Cristiani, i quali inorridivano all’idea di mangiare uomini o donne, e che quindi poteano stare ben certi di non essere uccisi. Assicurati di ciò que’ poveretti, manifestarono la propria gioia con sì matti gesti, con tanti svariati modi, che sarebbe impresa ardua il descriverli, tanto più che, a quanto parea, ciascuno di loro apparteneva ad una nazione diversa.

In appresso fu intimato alla donna che facea l’ufizio d’interprete di sentire da’ suoi compagni, se fossero stati contenti di servire e lavorare per coloro da cui furono condotti via col fine di salvarne le vite; saputa la qual proposta, tutti si diedero a ballare, poi presa chi una cosa, chi l’altra, la prima che capitava alle mani, se la poneano sulle spalle per far comprendere la buona volontà che aveano di lavorare.

Il governatore, prevedendo che questa giunta di donne alla colonia potrebbe ben presto essere seguita da inconvenienti e di venire cagione di risse e forse di spargimenti d’umano sangue, chiese ai tre da cui erano state portale nell’isola, che cosa divisassero fare di esse, cioè se intendevano di tenersele come fantesche o come mogli.

— «E l’uno e l’altro, rispose con molta audacia e prestezza un de’ tre Inglesi.

— Va bene, soggiunse col suo sangue freddo il governatore. Non sarò io quello che ponga restrizioni alle vostre volontà, e in quanto a ciò siete padroni di voi medesimi; ma per allontanare ogni disordine o soggetto di querele tra voi, per questa sola ragione che mi sembra giustissima, desidero una cosa, ed è che se uno di voi piglia una di queste donne in qualità e di serva e di moglie, come voi dite,