Pagina:Avventure di Robinson Crusoe.djvu/647

Da Wikisource.

robinson crusoe 573

Erano poco più di due ore dopo la mezzanotte, quando udimmo dalla spiaggia un tremendo frastuono e le grida degli uomini rimastivi, che si raccomandavano di avvicinarci a loro con la scialuppa, perchè stavano sul punto di essere trucidati. Nello stesso tempo si fece sentire lo sparo di cinque moschetti, chè cinque appunto ne aveano portati con sè: sparo che fu ripetuto tre altre volte, perchè sembra che i nativi di quelle contrade non sieno sì facili a spaventarsi del fuoco degli archibusi, come trovai che erano i selvaggi dell’America coi quali ebbi che fare. Io non capiva affatto donde tutto ciò procedesse. Ad ogni modo, scossomi tosto dal sonno, ordinai di far condurre la barca rasente la spiaggia, e presi tre moschetti che aveva a bordo, decisi di sbarcare in aiuto de’ nostri.

Ma questi aveano troppa fretta per aspettare che fossimo sotto la spiaggia con la scialuppa. Corsi al lido, appena la videro in moto, si gettarono in mare per raggiugnerla quanto più presto poteano, vedendosi inseguiti da non meno di tre in quattro centinaia di nativi. I nostri erano undici; cinque moschetti erano in tutto le principali loro armi. Aveano, se vogliamo, alcune pistole e sciabole; ma quest’ultime potevano giovarli ben poco in tale frangente.

Di nove che avevamo lasciati sul lido ne raccogliemmo sol sette, e questi a grande stento, perchè tre di loro erano gravemente feriti; e fuvvi di peggio che, mentre stavamo intenti a far entrare i nostri notatori nella scialuppa, eravamo in pericolo maggiore di quello corso da essi sopra la spiaggia; perchè il nemico mandava addosso alla scialuppa stessa tal nugolo di frecce, che avemmo per grazia speciale il poterla riparare con le panche e tre o quattro piane d’abete, per un caso fortunatissimo trovatesi in essa. Nè ciò ne avrebbe giovato se fosse spuntata l’alba, giacchè la menoma parte del nostro corpo che coloro avessero distinta, erano troppo infallibili bersaglieri per non colpirci. Un picciol chiaro di luna ne fece discernere che si apparecchiavano appunto a darci un saluto di frecce, quando, avendo unite lì tutte le nostre armi da fuoco, mandammo ad essi tal fiancata che potemmo accorgerci dalle loro grida, come ne avesse feriti molti. Ciò non ostante si tennero tutti su la spiaggia in ordine di battaglia, aspettando il nascere dell’aurora, il che credo facessero per poterci a quel lume prendere meglio di mira.