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robinson crusoe | 675 |
quante se ne poterono conficcar nel suo corpo. Finita una tale operazione, bruciarono lui e le frecce ond’era fittamente attorniato, e fu questo il sagrifizio con cui placarono il loro idolo.
— Ed era lo stesso idolo? gli domandai.
— Sì; lo stesso.
— A questo proposito, soggiunsi, vi conterò una storiella.»
Qui mi feci a dirgli come i nostri a Madagascar avessero arso e saccheggiato un intero villaggio, non perdonando nè ad uomini nè a donne nè a fanciulli, sol perchè quegli abitanti avevano ucciso uno di nostra gente; storia che vi ho già raccontata.
— «Avremmo maggior ragione, soggiunsi, di trattar così questo intero villaggio.»
Dopo avere ascoltato attentamente il mio racconto, quando fui giunto a questa conclusione, mi disse:
— «Voi prendete un grosso equivoco. Non furono gli abitanti di questo villaggio quelli che trattarono sì barbaramente un Cristiano; il villaggio di cui vi parlo io, è lontano circa un centinaio di miglia di qui; l’idolo sì, è lo stesso, perchè lo portano in processione per tutto il paese.
— In questo caso, diss’io, bisogna castigare l’idolo; e lo castigherò io se questa notte son vivo.»