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posata, potrai sfuggire la morte violenta che la ghiottoneria degli uomini serba a’ nostri simili!
Figlio mio, chi sa dove anderai; chi sa in quali paesi verrai salutato co’ bei nomi di sposo e di padre; ricordati però sempre delle mie parole, e pensa che è opera di galletto per bene l’opporre il coraggio e la rassegnazione a’ mali che pur troppo verranno a colpirti! ―
Ahimè! le previsioni di quella povera gallina mi parevano in gran parte avverate!
― Però siamo giusti; ― dicevo fra me e me ― il passaggio dal bene al male è stato un po’ brusco, un po’ precipitato; non ho avuto il tempo di avvezzarmici.
Altro che persecuzioni di galletti e rabbie di galline!
Sarebbe stata una manna se mi fossero toccate, chè almeno sarei campato dell’altro, avrei visto un po’ di mondo.... e di cosa nasce cosa.
Invece questa gente ha cercato la via più sbrigativa per isbarazzarsi di me; non sta neanche a confondersi a tirarmi il collo; forse chi sa? la vista del sangue farà male a quel bel mobile della cameriera, e così, a scanso di noia, mi fanno fare una fine sul genere di quella del conte Ugolino, che Dio l’abbia in gloria! ―
Qui i miei lettori e lettrici faranno certamente le maraviglie sulla mia erudizione, e conosco più d’un bambino che dirà piano piano al suo compagno:
― O chi è egli questo sor Ugolino, e come va che il pulcino è informato di cose e di avvenimenti che non sappiamo neppur noi?
― Qui vi volevo, ragazzi miei: Che volete voi?