Pagina:Baccini - Memorie di un pulcino, Bemporad & Figlio, Firenze, 1918.djvu/159

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153 — scoppierebbe il cuore lontano da me. Tu ora parli in buona fede: ma io ho l’esperienza dei fatti e dell’età, caro Gigino, e so bene che i figliuoli, una volta preso il volo, non tornano più !... Perchè tu non sai che cos’ è il volo, Gigino ! Tu non sai che dolcezza squisita sia il fender l’aria purissima, il sentirsi inondati di sole, il vagheggiar dall’alto tanto sorriso di verde e di fiori! Tu non sai.... — Ma le fucilate, mamma! — Bimbo mio, la vita è così ! Accanto alla gioia il pericolo, accanto alla fiorente giovinezza la morte ! — Ma allora sarebbe meglio restar sul mandorlo, mamma! — No! no! Iddio ci ha creati pel volo e pel canto. Bisogna seguire il nostro destino. Su, via, non mi togliere il poco coraggio che mi rimane. Senti, piuttosto: noi, dopo domani, non ci rivedremo forse più !... — Ma perchè? Non potresti seguirmi tu e il babbo? Avete delle ali robuste lui e te! — La mamma abbassò i suoi begli occhiolini neri, e disse soavemente: — 154 — — Caro