Pagina:Baccini - Memorie di un pulcino, Bemporad & Figlio, Firenze, 1918.djvu/175

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Niente meno! — Sono anche così grossi, che gli uomini di quei paesi li arrostiscono, e li considerano come un cibo eccellente. — Oh ! Quando si tratta di uomini, nessuna cosa ornai può maravigliarmi!... — Tanto meglio : proverai meno disillusioni. Camminiamo. — Ohimè, Pio ! Che cos’ è quello splendore laggiù in fondo? B di dove vengono quei ver- sacci ? — Non aver paura. Siamo vicino a un bozzo (P acqua stagnante, e questi gridi vengono dalle rane che vi si trovano. — Dalle rane ! Ohimè ! E che cosa sono le rane ? come fanno a viver nell’ acqua ? Press’a poco come facciamo noi a viver nell’ aria.... — Hanno le ali? — A che cosa servirebbero loro ? Sta’ attento e aguzza bene i tuoi occhietti: eccone una che esce saltellando dall’acqua! — Oh Dio, che brutta, che orribile bestia! Voliamo via! —