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Pagina:Bakunin - Conferenze.djvu/35

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universale, ma una volta nominato esso avrebbe esercitato su tutti i membri della società un potere assoluto.

La teoria dell’eguaglianza stabilita con la forza dal potere dello Stato, non è stata concepita da Babeuf. I primi principi di questa teoria erano già stati formulati parecchi secoli prima di Cristo, da Platone, nella Repubblica, opera nella quale questo grande pensatore dell’antichità tentò abbozzare il quadro di una società fautrice di eguaglianza. I primi cristiani professarono senza contestazioni possibili, un comunismo pratico, nelle loro associazioni che la società ufficiale tutta quanta, perseguitava. Infine agli inizi stessi della Rivoluzione religiosa, nel primo quarto del sedicesimo secolo, in Germania Tommaso Münezer ed i suoi discepoli tentarono per la prima volta di stabilire, e su basi assai larghe, l’eguaglianza sociale. La cospirazione di Babeuf fu la seconda manifestazione pratica della idea di eguaglianza tra le masse. Tutti questi tentativi compreso l’ultimo, dovettero fallire per due motivi: prima di tutto perchè le masse non erano ancora abbastanza sviluppate per renderne possibile la realizzazione; e poi perchè in tutti questi sistemi, l’eguaglianza veniva associata alla potenza, all’autorità dello Stato, e per conseguenza la libertà veniva esclusa. E noi lo sappiamo, amici cari, che l’eguaglianza è solo possibile con la libertà e per mezzo della libertà; non già la libertà esclusiva dei borghesi, che è fondata sulla servitù della masse, e che non è la libertà ma il privilegio, ma la libertà universale di tutti gli esseri umani, che innalza tutti alla dignità di uomo. Ma noi sappiamo pure che questa libertà è solo possibile nell’eguaglianza. La ribellione non solo a teoria, ma pratica, contro tutte le istituzioni e contro tutti i rapporti sociali derivanti da diseguaglianze; l’istituzione poi dell’eguaglianza economica e sociale per mezzo della libertà di tutti: eccolo il nostro programma di oggi, che deve trionfare malgrado i Bismark, i Napoleone, i Thiers e malgrado tutti i cosacchi dell’augusto