Pagina:Balassa - L'arte di ferrare i cavalli senza far uso della forza.djvu/27

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sezione seconda 23

rarsi tiene dapprincipio colla mano diritta la redine del cavezzone, e colla sinistra le due del briglione, come redini di riserva (V. Fig. 5). Volendo l’istruttore accarezzare il cavallo sulla fronte e sugli occhi, passa la redine del cavezzone, la quale deve sempre essere più corta di quelle del briglione, nella mano sinistra, ed incomincia l’operazione, come è indicato nella Fig. 1.

§ 14.

L’istruttore deve trattare il cavallo a seconda del suo temperamento e del suo carattere. Prima di nulla intraprendere riconosce quindi a qual classe egli appartenga; le quali si possono ridurre in generale alle seguenti:

1.° cavalli docili,

2.° impetuosi,

3.° paurosi,

4.° collerici,

5.° caparbj,

6.° irritabili.

Per i cavalli di rimonta è d’uopo aver riguardo se provengono da una razza selvaggia o domestica: al che devesi assolutamente por mente nel trattamento per le ferrature, essendo più o meno avversi agli uomini.

§ 15.

Un cavallo docile, impetuoso o pauroso vuol esser trattato, secondo le circostanze, o mediante l’impressione della voce, dello sguardo e dell’aspetto, coll'accarezzamento della mano, o col mezzo di av-