l’anno 1399,
lo tenne poi crudelmente vendicandosi dei nemici, a modo del
secolo. — In Toscana, in tutta l’Italia media continuavano numerosi
sollevamenti dei popolani minori contro a’ maggiori diventati nobili.
Il piú famoso e che può servir d’esempio fu quello di Firenze. Ivi i
nobili nuovi si dividevano giá in due, gli Albizzi a capo de’ piú
aristocratici; i Ricci e i Medici, de’ piú democratici. Cosí succede e
succederá sempre. Tanto sarebbe tenersi i primitivi. Ma l’invidia non
ragiona, e soprattutto non sente bene; chiama generosa l’acrimonia
contra quanto è grande; non pensa che sará punita essa stessa un
giorno onde peccò, da nuove invidie ripunite. Salvestro de’ Medici
fatto gonfaloniero nel 1378, e Benedetto Alberti, sollevarono la parte
democratica pura, le arti minori, quella della lana principalmente,
detta de’ Ciompi, contro alla parte diventata aristocratica, le arti
maggiori, gli Albizzi. Disputossi ne’ Consigli, combattessi in piazza,
vinsero i soliti padroni della piazza, gl’infimi, i ciompi. Michele
Lando, uno di essi, portò il gonfalone; fu fatto gonfaloniero. Ma fu
in breve assalito da’ piú democratici fra’ suoi democratici, da’ piú
ciompi fra’ suoi ciompi; resistette alquanto ma invano; gli Albizzi
furono perseguitati, suppliziati [1379]. Poi, vincitori i ciompi si
divisero; e le arti maggiori, gli Albizzi, i nobili popolani
trionfarono all’ultimo [1382]; cioè anch’essi per allora fino a che,
come vedremo, trionfò di nuovo la parte ultra popolana sotto i Medici,
che se ne fecero scala alla signoria. — Cosí in Genova, alle divisioni
tra i Doria e i Fieschi e l’altre famiglie antiche, eran succedute
divisioni poco diverse tra gli Adorni e Fregosi, genti nuove. Ferveva
intanto nuova guerra tra Genova e Venezia. Erasi combattuto dapprima
in Cipro, in tutto Oriente; ma vinti i genovesi nel 1378 ad Anzio,
fecero un grande armamento, occuparono l’Adriatico, vinsero a Pola
Vettor Pisani [1379], che fu perciò stoltamente imprigionato da’ suoi
concittadini. Quindi i genovesi assediaron Venezia da Chioggia e il
mare, mentre Francesco Carrara signor di Padova la stringea da terra,
dalle Lagune. Non mai Venezia erasi trovata a tale estremo: chiese,
pregò pace. Ma Pietro Doria, l’ammiraglio genovese,