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dei comuni 253

l’anno 1399, lo tenne poi crudelmente vendicandosi dei nemici, a modo del secolo. — In Toscana, in tutta l’Italia media continuavano numerosi sollevamenti dei popolani minori contro a’ maggiori diventati nobili. Il piú famoso e che può servir d’esempio fu quello di Firenze. Ivi i nobili nuovi si dividevano giá in due, gli Albizzi a capo de’ piú aristocratici; i Ricci e i Medici, de’ piú democratici. Cosí succede e succederá sempre. Tanto sarebbe tenersi i primitivi. Ma l’invidia non ragiona, e soprattutto non sente bene; chiama generosa l’acrimonia contra quanto è grande; non pensa che sará punita essa stessa un giorno onde peccò, da nuove invidie ripunite. Salvestro de’ Medici fatto gonfaloniero nel 1378, e Benedetto Alberti, sollevarono la parte democratica pura, le arti minori, quella della lana principalmente, detta de’ Ciompi, contro alla parte diventata aristocratica, le arti maggiori, gli Albizzi. Disputossi ne’ Consigli, combattessi in piazza, vinsero i soliti padroni della piazza, gl’infimi, i ciompi. Michele Lando, uno di essi, portò il gonfalone; fu fatto gonfaloniero. Ma fu in breve assalito da’ piú democratici fra’ suoi democratici, da’ piú ciompi fra’ suoi ciompi; resistette alquanto ma invano; gli Albizzi furono perseguitati, suppliziati [1379]. Poi, vincitori i ciompi si divisero; e le arti maggiori, gli Albizzi, i nobili popolani trionfarono all’ultimo [1382]; cioè anch’essi per allora fino a che, come vedremo, trionfò di nuovo la parte ultra popolana sotto i Medici, che se ne fecero scala alla signoria. — Cosí in Genova, alle divisioni tra i Doria e i Fieschi e l’altre famiglie antiche, eran succedute divisioni poco diverse tra gli Adorni e Fregosi, genti nuove. Ferveva intanto nuova guerra tra Genova e Venezia. Erasi combattuto dapprima in Cipro, in tutto Oriente; ma vinti i genovesi nel 1378 ad Anzio, fecero un grande armamento, occuparono l’Adriatico, vinsero a Pola Vettor Pisani [1379], che fu perciò stoltamente imprigionato da’ suoi concittadini. Quindi i genovesi assediaron Venezia da Chioggia e il mare, mentre Francesco Carrara signor di Padova la stringea da terra, dalle Lagune. Non mai Venezia erasi trovata a tale estremo: chiese, pregò pace. Ma Pietro Doria, l’ammiraglio genovese,