ampliato l’edifizio degli
Studi; edificate le ville regie di Portici, di Capodimonte, di Caserta,
il teatro di San Carlo [1737]; incominciati gli scavi di Ercolano
[1738] e di Pompei [1750]. Strade magnifiche furono fatte, e dette «per
le cacce» del re, intorno a Napoli; ma poche per il pubblico, e meno
per le province lontane. Tutto ciò sotto a Carlo I e Tanucci ministro
di lui. Morto poi [10 agosto 1759] Ferdinando VI re di Spagna senza
figliuoli, succedevagli Carlo di Napoli, e prima di partire regolava
la successione ai due regni disgiunti giá dai trattati. E perché de’
tre figliuoli suoi il primo era scemo di mente, egli piangendo fece
riconoscere tale sventura, e dichiarò successor suo a’ regni di Spagna
Carlo Antonio che era il secondo; e re di Napoli e Sicilia il terzo,
Ferdinando fanciullo d’otto anni, con una reggenza finché non avesse i
sedici compiuti. E il medesimo dí [6 ottobre] salpò per Ispagna, dove
regnò poi sotto nome di re Carlo III, non senza gloria di riformatore
piú ardito, eppure anche lá insufficiente. Continuò quindi in pace
e progressi la reggenza napoletana dal 1759 al 1767; e cosí poi il
regno effettivo di Ferdinando IV. Continuò a governar Tanucci; e
continuarono le riforme, massime nell’istruzione pubblica e nelle cose
ecclesiastiche. Eran secondate piú dall’opinione straniera che non
dall’italiana o napoletana; ma questa obbediva agli ordini di Spagna,
ché, come dice il Colletta, «una servitú vincea l’altra». Il re fu
educato agli esercizi, a forza corporale, ma a rozzezza, grossezza,
volgaritá, e, come si vide a suo tempo, barbarie e debolezza unite.
Ad una carestia del 1764 fu mal proveduto con troppi provedimenti e
proibizioni: alla calamitá del gran terremoto di Messina [1783], molto
meglio. Un patto di famiglia [1761] strinse le quattro case borboniche.
Nel 1776, cessò l’omaggio della chinea al papa, che protestò poi ogni
anno. De’ gesuiti siam per dire. Nel 1777, il Tanucci, dopo quarantatré
anni di potenza, fu cacciato dalla regina Carolina Austriaca; e furono
d’allora in poi potenti e prepotenti essa ed Acton, un inglese venuto
per ammiraglio nel 1779 e salito poi a ministro. E quasi ogni cosa si
fermò, peggiorò d’allora in poi. La milizia e la marineria sí furono
promosse, ampliate,