Borgia duca di Valenza in Francia
e di Romagna in Italia. E lasciaron fare, Massimiliano distratto in
Germania, e Federigo III di Napoli mal fermo nel nuovo regno. Cosí
da Asti, giá sua, Luigi XII assalí il ducato; ed alle prime fazioni
sbandaronsi le truppe del Moro, che fuggí in Germania; e Luigi entrò
in Milano [2 ottobre 1499], e tutto il ducato con Genova furono di
lui. Ma tornato esso in Francia, e riposando i francesi lasciati nella
conquista, ritorna il Moro con un esercito di svizzeri e fuorusciti, e
riprende Como, Milano, Parma, Pavia, Novara. Arriva La Tremoglia con
un nuovo esercito di francesi e svizzeri. Svizzeri di qua, svizzeri di
lá, dicesi ricevessero da lor paese ordine di non combattersi. Ad ogni
modo quelli dello Sforza lasciano in mano agli altri e a La Tremoglia
i lor compagni italiani, i Sanseverino lor capitani, e finalmente lo
Sforza; e poi risalgono a lor monti saccheggiando per via. Cosí il
Moro, traditore tradito, fu preso, tratto a Francia e tenuto poi dieci
anni al castello di Loches, finché vi morí disprezzato, dimenticato. E
Milano e il ducato ridiventarono francesi tranquillamente per parecchi
anni. — Intanto Luigi XII aveva giá apparecchiato l’acquisto di Napoli
in questo modo. Addí 11 novembre 1500, in Granata erasi firmato un
trattato tra lui e Ferdinando il cattolico, parente e protettore di
Federigo III, re di Napoli; ed eravisi concertato che i francesi
assalirebbono il Regno, che gli spagnuoli accorrerebbero a difenderlo,
e che prima d’incontrarsi, lo spartirebbono. Certo costoro eran
contemporanei non del tutto indegni del Moro, di Alessandro VI e di
Cesare Borgia. Effettuossi l’accordo. Nella state del 1501, entrarono
per la frontiera settentrionale del Regno il duca di Nemours co’
francesi, e per le Calabrie Gonzalvo il Gran capitano, che macchiò
sue glorie in quest’infamie. Federigo il misero re, tradito e ridotto
agli ultimi, scelse capitolar co’ nemici vecchi anziché con gli amici
traditori, e diessi in mano a’ francesi che il trassero a Torsi dove
morí nel 1504. Cosí finí il primo regno indipendente di Napoli; e
andò a riunirsi a Sicilia, nella servitú straniera, per due secoli e
mezzo. — Intanto, e naturalmente, disputaronsi i ladroni per le spoglie. Corso