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16 Coi Bersaglieri dell’Undicesimo Reggimento in guerra


Ad intervalli, i Bersaglieri di vedetta.

Nel centro, dietro un mucchio di neve, una sgangherata garetta costruita di tavole e tronchi di abete, serviva come di ricovero del Comandante degli avamposti.

Davanti, il laghetto gelato e la quota chiamata, per la sua caratteristica figura, Spina di pesce, che divideva la valle in due canaloni; mèta delle pattuglie notturne.

Di fronte, a breve distanza, sulla sommità della collina, la neve sporca e sparsa di reticolati, indicava il piccolo posto nemico.

Il turno agli avamposti durava una settimana. La notte successiva dètti il cambio al tenente Santi.

Divideva con me l’incomodo rifugio, il tenente Barnaba dei volontari Alpini di Gemona.

La consegna era di difendere le ridotte fino all’arrivo dei rinforzi della seconda linea, e difenderle sino all’ultima cartuccia.

Con quale ansia trascorsi la prima notte agli avamposti!

Sul far della sera, il nemico iniziò un tiro di granate e di shrapnels, e fece un grande spreco di razzi.

Percorsi più e più volte la linea, per assicurarmi che tutti gli uomini vigilassero. In quei giorni il nemico