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32 | Coi Bersaglieri dell’Undicesimo Reggimento in guerra |
Di fronte agli avamposti avevamo il forte di Malborghetto, e si scorgeva la valle di Lusniz sino a Villach.
La linea nemica scorreva lungo il Fella, risaliva per Pazzogna, munitissima trincea folta di reticolati e di difese accessorie. Il forte di Malborghetto, diroccato dai nostri 305 che l’avevano bombardato da Dogna, non conservava, apparentemente, nessun mezzo di offesa.
Ma le artiglierie si rivelavano in piena efficienza e di ogni calibro, dalle caverne del prossimo Monte Kug.
La notte venivano inviate da ambo le parti frequenti pattuglie di ricognizione.
Spesso si incontravano e facevano alle fucilate. Ora in fondo alla valle, ora alle rovine dei Bagni di Schevelbach, ora alla stazione di Lusniz. Qualche volta gli Austriaci vennero in grossi pattuglioni a investigare il fronte della quota 1622, approfittando della foltissima foresta piena di insidie, ma furono sempre respinti.
Le batterie del Kug, frequentemente eseguivano dei tiri sui nostri baraccamenti e sulla quota.
Noi possedevamo una batteria da 87 a Quel Tarond, e ad Implanz due 149, che erano gli unici pezzi del settore sui quali potevamo fare assegnamento.
Parallela alla quota 1622, si stendeva verso Pazzo-