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Pagina:Ballatore - La quarta dimensione o l'iperspazio, 1908.djvu/12

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10 la quarta dimensione o l’iperspazio

le nostre ombre, ovvero le nostre sagome coricandoci sul piano. Non sono argomenti oziosi questi esempi; giacchè noi li esponiamo a bello studio per rappresentare esseri con limitazioni maggiori delle nostre e trarne conseguenze giovevoli all’intelligenza di altre dimensioni superiori. Lo Zöllner, insigne matematico ed astronomo, essendo giunto, in base alle sue investigazioni, a formarsi un concetto della natura e realtà della quarta dimensione nello spazio, s’indusse a collegare queste vedute coi fenomeni medianici; e per l’appunto, nella sua Fisica trascendentale, spiega che i fenomeni così detti di apporto non richiedono affatto la penetrazione della materia; ma invece la facoltà negli abitatori del quarto spazio di agire verso di noi, come noi si agirebbe con quelli a due dimensioni nel modo che abbiamo indicato più innanzi. Lo Zöllner non si limita a far teorie; ma in appoggio alla sua tesi egli cita dapprima la tradizione universale rispetto ai fantasmi che si manifestano a porte e finestre chiuse, indi una serie di esperimenti da lui fatti col celebre medio Slade. Colla medesima ipotesi della quarta dimensione lo Zöllner vorrebbe spiegare i nodi sui lacci senza-fine, l’intreccio di due anelli, il passaggio di un anello attorno al piede di un tavolo, ecc.

Non saprei portare un facile esempio di confronto, nelle varie dimensioni, riferentesi all’intreccio o passaggio di anelli; invece mi pare sia facile capire il paragone, per quanto si riferisce ai nodi con lacci. Invero, se in un laccio senza fine, cioè, colle due estremità unite insieme, come fossero cucite o saldate, si volesse fare un nodo come si fa con un laccio o funicella o spago libero ai due capi, non ci si riuscirebbe mai; invece è cosa comune per noi il fare un nodo con laccio le cui estremità siano disgiunte. Adattando però quest’ultimo laccio alla condizione degli abitanti sul piano, cioè, sul mondo a due dimensioni, come si potrebbe ivi stringere un nodo senza staccare dalla superficie il laccio stesso? Ma per staccare il detto laccio è d’uopo eseguire un movimento ignoto ed anche impossibile per gli abitanti sul piano od ombre, come li abbiamo chiamati; per analogia adunque possiamo credere, ed i fitti lo provano, che vi ha un movimento, per noi impossibile ad eseguire, ma possibile per le entità in quarta dimensione, ossia nel quarto spazio, movimento mediante