Pagina:Bandello, Matteo – Le novelle, Vol. III, 1931 – BEIC 1973324.djvu/129

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d’Agiluffo, certamente non incorrevano in tanti inconvenienti come fecero, perché si sarebbero d’un’altra maniera governati. Ma l’ ignoranza che non fu mai buoná - ed ogni ignorante sempre è tristo - fu cagione che il povero cavaliera in tal disordine cadde. Egli cercava il male come i medici. Ora le cose fatte non ponno essere n on fatte. Lo sciagurato barone pensò piu volte come poteva esser quest a cosa e varie chimere andò tuttavia ne l’animo rivolgendo, né al vero s’appose gia mai. Aveva il cognato nel castello, del quale non bisognava aver dottanza alcuna; con il cognato non era persona che fosse di siinil affare. Non gli pareva anco che in casa vi fosse uomo del quale potesse presumere che fosse stato oso di commetter cosi enorme fallo. Del frate, se veduto l’avesse, non averia credut o agli occhi propri simile sceleraggine, tanta era la buona openione che di quello aveva. E circa questo fatto varie cose con la moglie discorrendo, che altro non faceva che piangere e poco dava orecchie a. ciò che le dicesse, non sapeva dove dar del capo. A la fine pure, o che gli nascesse qualche dubio del frate o vero che con lui volesse consegliarsi o che si sia, parti da la camera de la moglie che con i suoi lamenti averebbe mosso a pieta i sassi, e andò a la camera del frate e ritrovò quella aperta e che il frate non vi era. Del che rimase forte meravigliato, e il sospetto cominciò a farsi maggiore che egli avesse fatto il tradimento. Cosi tutto solo andò a la camera del castellano e domandò se a n essuno a ve va quella notte aperto. Il castellano gli disse del modo che ’l frate era partito, ond’egli tenne per fermo il frate esser stato l’adultero e malfattare, e pieno d’ ira e di mal talento cont ra qu ello, ritornò a la moglie, la quale ritrovò tanto stordita e cosi imm ersa nel dolore che Tassembrava piu ad una statua di marmo che a donn a viva. Era con la donna la donzella, che lagrimava fieramente non per altra ragione se non perché vedeva la sua padrona esser in tanta agonia e martiri, né sapeva di che. Ella aveva portato del lume in camera e postolo in un cantone di qu ella; poi postasi a canto a la madama e quella recatasi in braccio, la consolava a la meglio che po t eva. Ritornato il marito e fatto levar via la damigella e andar ne la