Pagina:Bandello, Matteo – Le novelle, Vol. III, 1931 – BEIC 1973324.djvu/202

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PARTE SECONDA che in tutto e per tutto si governarebbe secondo ch’egli comandarebbe, e che gli voleva sempre esser s·ervidore. Andò poi a casa, e tanto bene a la moglie disse di messer lo giudice che piu non se ne poteva dire; e tra l’altre cose le diceva: - Moglie mia, io voglio che il signor giudke possa da ogni ora venir in casa nostra senza rispetto veruno, perché egli è un grand’uomo da bene e gli abbiamo tutti obligo grandissimo, ché se avesse voluto poteva farne del male pur assai. - La donna confermava il tutto, e mentre che ella vide il marito in buona disposizione, volle che Ant onio, il notaio pisano, facesse la carta de la donazione, la quale il buon notaio f ece con tutte quelle clausole che il giudice le seppe mettere. E cosi bene andò questo amore dei dui amanti che, per dui anni centinavi che m·esser Buonaccorsio fu giudice, ogni volta che volevano si ritrovavano insieme. E tanto piacque questa pratica al giudice che egli, finiti i dui anni, ebbe modo d’esser vicario del podesta e dopo, essendo da tutti amato, fu anco podesta. E tanta era la buona openione che Fridiano di messer Buonaccorsio aveva, che non solamente non averia creduto a chi gliene avesse detto male, ma quando egli in un medesimo letto visto gli avesse giacersi ed insieme abbracciati, non averebbe dato fede agli occhi suoi.