Pagina:Bandello, Matteo – Le novelle, Vol. III, 1931 – BEIC 1973324.djvu/294

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formar parola, e in questa maniera tacendo e ardendo consumenl. mesi ed anni. Tuttavia costui, che cosi nel cospetto d’una donna trema e tace, non si moverebbe di passo per uno o dui uomini armati, ed innanzi a gran prencipi e regi non solamente bene ma con audace e ferma voce le ragioni sue direbbe. Un altro poi in quel punto medesimo che s’ innamora e che si sente pe’r tutte le vene sparger il liquido, sottile e velenoso fuoco de l’amore, che in lui non lascia dramma che interamente non arda, tanto animoso diviene che : ogni volta che abbia occasione di parlar a la sua donna, tutte le sue passioni arditamente le scopre, e spesso il primo giorno del suo amore è an.co il primo a manifestar le fiamme. E di questa sorte .era il re Odoardo, il quale, poi che vide la contes sa tacere, co si con pietosa voce a quella disse, avendo gli occhi di lagrime colmi: - Ahi, cara dama mia, quanto sono i miei pensieri , misero me , lontani da quello che forse v’ imaginate ! - E questo dicendo, fu costretto a lasciar uscir dagli occhi alcune lagrimette. Poi disse: - Io ho un ardentissimo =pensiero che fieramente mi molesta, né è possibil chedi cormelolevi, e mi v’è natodapoi cheio son giunto qui, e non mi so risolvere. Taceva la donna veggendo cotali maniere nel re, e non ardiva né sapeva che dirsi, quando egli con un pietoso ~ospiro le disse: - Che dite voi, dama? non sapete voi dMmi alcun compenso? - Ella, alquanto assicurata e il tutto pensando se non ciò che era: - Sire- rispose, io non saperei che rimedio darvi, non sapendo che male sia cotesto che tanto par ch e vi prema. Se state di mala voglia perché il re di Scozia abbia danneggiato il paese nostro, il danno non è tale che meriti nel vero che un tanto personaggio se ne affligga, oltra che la Dio niercé voi sète in esser di poterne con doppio strazio pagar gli scocesi , come altre volte fatto avete. Sire, egli è tempo di venir a desinare e lasciar questi pensieri. Il re alora fatto buon animo cosi le disse: - Ah i, dama mia cara, io mi sento di soverchia pena scoppiare il cor nel corpo, e sono sforzato, se vivere voglio, di manifestarvi il segreto de l’animo mio e scoprirvi la cagione del penace mio dolore, parendomi che a voi e a me non convenga