Pagina:Bandello, Matteo – Le novelle, Vol. III, 1931 – BEIC 1973324.djvu/32

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avevano i lor poderi a lui vicini e a caso si ritrovavano fuori. A questi dui communicò egli il suo pensiero e gli pregò che di consiglio ed aiuto lo volessero soccorrere. Eglino che .giovini e di poca levatura erano, consigliarono Pietro che la rapisse, e s’offersero esser con lui a questa impresa. Onde per non dar indugio a la cosa, parendo lor un’ora mill’anni d’aver rubata la mugnaiuola, come la notte cominciò ad imbrunire, tutti tre con i famigli loro, prese l’armi, se n’andarono al molino dove ella col padre era, e a mal grado di lui che fece quanto sepp e e puoté per salvezza de la figliuola, quella violentemente rapirono, minacciando al padre che direbbero e che farebbero. E ben che la giovane piangesse e gridasse e ad alta voce mercé chiedesse, quella menarono via. Pietro quella notte, con poco piacer de la giovane che tuttavia con singhiozzi e lagrime mostr ava la sua mala contentezza, colse il fiore de la verginita di lei e tutta notte con quella si trastullò, sforzandosi di farsela amica e tenerla qualche tempo a posta sua. Il mugnaio poi che si vide per forza rubata la figliuola e che egli da sé non era bastante a ricuperarla, deliberò il di seguente di buon mattino presentarsi al duca e gridargli mercé. E cosi a l’aprir de la porta entrò ne la citta e di fatto se n ’ andò al palazzo del duca , e quivi tanto stette che il duca si levò ed usci di camera. Il povero uomo, come vide il duca, con le lagrime su gli occhi se gli gittò a’ piedi e cominciò a chiedergli giust izia. Alor a il duca fermatosi - Leva su - gli disse - e dimmi che cosa c’ è e ciò che vuoi. E a fine che altri non sentissero di quant o il mugnaio si querelasse, lo trasse da pa rte e volle che a bassa voce il tutto gli narrass e. U bidi il buon uomo e distintamente ogni cosa gli disse, e gli nomò i dui comp agni che eran o di brigata con Pietro, i quali il duca ott imamente cono sceva. Udita cosi fatta novella, il duca disse al mugnaio: - Vedi, buon uom o : guarda che tu non mi dica bugia, perciò che io te ne darei un agro castigo. M a st ando la cosa de la mani era che tu detto m’hai, io provederò a’ fatti tuoi assai acconciamente. Va’, e aspetterammi oggi dopo desinare al tuo molino che io so ben ov’ è e guarda per quanto hai cara la vita di non far motto