Pagina:Bandello, Matteo – Le novelle, Vol. III, 1931 – BEIC 1973324.djvu/464

Da Wikisource.

PARTE SECONDA segni di morte. Era suffraganeo de l’arcivescovo de la citta di Turino un vescovo, come dir si suole di quei vescovi di qu~lle citta che sono in mano, d’ infedeli, «vescovo di poverta » o «nulla tenente », uomo semplicissimo e di santa vita. Con q~esto deliberò la duchessa confessarsi e seco fece una confessione di ser Ciappelletto, dandogli ad intendere che senza dubio si sentiva morire e che a poco a poco si sentiva mancare, pregandolo a far orazione per lei. Il credulo vecchio la confortò assai con buone parole, essortandola a raccomandarsi a Dio e sperar ne la sua misericordia. Fece poi il buon vescovo il giorno seguente far una procession generale a tutto il clero de la citta, a ciò che Dio rendesse la sanita a la duchessa. Aveva l’Appiano maestrevolmente formata una bella imagine di san Giacomo di Galizia di sua mano, si come si suoi dipingere. Ella era di caTtoni incollati insieme e di fuori via dipinta con bellissimi colori, perciò che l’Appiano, oltra che era medico dottissimo, aveva poi mille belle arti per le mani. Pose egli questa imagine in una cassa, ne la quale anco pose alcune pezze di lino bagnate e ben molli d’acquavita o d’acqua ardente, ché cosi da molti è nomata, e diede la cassa a Giulia, la quale, come cosa sua e di sue robe piena, essa subito fece portar in castello e porre dietro al letto de la duchessa. S’aveva la duchessa in quella sua finta infermita elette due semplici vecchie a dormire la n otte in cam_era, e Giulia anco vi dormiva. La notte adunque dopo il di che fu fatta la processione, la circa la mezza notte, veggendo Giulia che le vecchie, ch’erano st ate lungamente in veglia, altamente dal sonno oppres se dormivano, apers e pianamente la cassa, e cavata fuori l’ imagine di san Giacomo, quella al muro con aita de la duchessa attaccò, al muro, dico, di dietro al letto; e levate via le cortine, da quella banda appresso a la imagine accese le pezze di lino molli de l’acqua sovradetta. Era la statua del santo di modo fabricata che, con un filo di re f e bianco che si tiravç~., alzava il braccio destro in atto di dar la benedizione. La Giulia , levata la voce, cominciò a gridare tanto forte che le due buone vecchie si destarono. Stava la Giulia inginocchiata tra la parete e ’l letto e tirava il filo, gridando: Miracolo, miracolo ! - La duchessa, levatasi di letto, si mise