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un’etá. Il che considerando il suo figliuol maggiore che era ambizioso e appetiva di farsi signore, non potendo aspettar il naturai corso de la morte del padre, con l’aiuta d’alcuni suoi scelerati come egli era, prese il padre, la madre e tutti i fratelli, eccetto il minore il quale niente stimava, e a tutti cacciò gli occhi del capo senza punto aver di loro pietá; né contento di cosi crudel sceleratezza come fatta aveva, fece i fratelli accecati condurre in quella camera dove il padre e la madre miseramente piangevano la lor cecitá. Quivi fece egli accender un gran fuoco, di maniera che i poveri parenti e i fratelli suoi a cui gli occhi aveva cavati, tutti crudelissimamente ardendo fece morire. La marina publicatosi si nefando e scelerato parricidio appo gli uomini de la contrada, fu fatto un gran tumulto; ma essendo lo sceleratissimo parricida impatronitosi de la fortezza, fu senza contrasto creato soldano. Il minimo fratello inteso il fatto, non come pazzo e scemonnito ma come saggio se ne fuggi dentro il tempio che appo coloro è in grandissima riverenza, e sempre fu conservato libero da ogni violenza; e quivi come vendicatore de la sceleratezza nei parenti e fratelli commessa se ne stava, gridando tuttavia ad alta voce :-*0 dèi buoni, non vedete voi come il mio fratello è divenuto un pessimo demonio? Egli ha morto il padre e la madre e tutti fratelli e senza pietá alcuna arsi, e voi sopportate che regni ? — Cosi stava gridando il misero giovinetto, ma nessuno a vendicar tanto enorme peccato si moveva, ed egli del tempio uscir non ardiva, perché subito il crudel fratello laverebbe fatto ammazzare. Quivi adunque dai sacerdoti nodrito se ne stava, piangendo la sua infelice fortuna. Ora passati circa quindeci giorni dopo il commesso parricidio ed ogni tumulto essendo cessato, il crudel- soldano, parendogli esser mezzo confermato nel dominio, deliberò levarsi dinanzi gli occhi coloro dei quali poteva ragionevolmente temere. Onde mandò a domandar il piú vecchio dei dui schiavi che tanto dal padre erano amati, che Maometto si chiamava. Arrivato Maometto a la presenza del signore, gli disse : — Che mi comandi, signor mio? — Alora disse il crudel tiranno: — Non vedi eh’ io son soldano di questo regno ? — Il veggio — rispose