Pagina:Bandello - Le Novelle, vol. 2, 1928 - BEIC 1972415.djvu/262

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parendole che il loro avviso avesse buon fine. Andò adunque un giorno il Boientis, essendo d’aprile, ed in presenza de la madre sposò legitimamente, quanto a le paroie ed intenzione, la sua Domenica, e quel di medesimo colse il frutto del suo fervente amore tanto affettuosamente quanto dir si possa. Cosi la tenne e con lei quasi ordinariamente si giaceva, in casa perciò di lei, trovando sue scuse se teneva il matrimonio segreto e non la menava a casa. Ma le mandava de la roba e le diede qualche danari e la vesti alquanto meglio di quello che ella era solita vestire. Perseverando adunque un tempo in questa pratica, la Domenica ingravidò. Ora essendo stato il Boientis circa undici mesi con lei, o che ella piú non gli piacesse o fosse di lei sazio o che che se ne fosse cagione, un giorno disse a la suocera che non voleva la Domenica piú per moglie, e che se aveva ardimento mai di dire ch’egli l’avesse sposata, che le farebbe far uno scherzo che non le piacerebbe. Le parole ed il rammarico de la madre e de la figliuola furono assai, ma il tutto fu indarno. La povera madre che si vedeva privata d’aita e di conseglio non sapeva che si fare, e tanto piú si trovava di mala voglia quanto che ad instanzia di Boientis messer Antonio Martinengo, che sempre l’aveva favorito, la mandò a minacciare e bravarle su la vita se ella o la figliuola ardivano dir parola di questo sponsalizio. Ed a ciò che piú facilmente tacessero, le fece il Boientis’ promettere venti ducati d’oro ogni voltaiche la Domenica pigliasse marito. La buona donna che si vedeva a mal partito, sentendo la promessa dei venti ducati si tenne per assai appagata e cominciò a cercar nuovo marito per la figliuola, e molto s’affrettò conoscendola giá gravida. Onde gli fu messo per le mani un uomo giovine che stava con un armaruolo che lavorava a la fucina de l’arme; e fatto un poco di pratica, il matrimonio si conchiuse. Chiamavasi il giovine Gian Maria Rinovato, il quale sposata la Domenica, a casa per pulcella se la menò, che giá era gravida di circa duo mesi. Il Boientis fu leale e attese la promessa e mandò i venti ducati a la donna, la quale in dote a la figliuola gli diede con alcun’altre cosette. Pareva al Boientis aver fatta una bellissima cosa e degna di gran commendazione,