Pagina:Bandello - Novelle, Laterza 1910, I.djvu/330

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novella xxiv 327

disconvenevol amore. E non avendo ardire con parole farle manifesto l’intento suo, si sforzava diligentissimamente servendola e quanto più poteva onorandola fare che ella de l'animo di lui s’accorgesse. Ma egli era assai lungi da mercato, perciò che ella amava a par degli occhi suoi if suo signore e a cosa che il maestro di casa si facesse o dicesse non metteva mente. Essendo poi, com’era, onestissima, non averebbe mai pensato che il suo maggiordomo si fosse posto a questa impresa e fosse stato si sciocco d’aver ardire di richiederla di cosa meno che onesta. Ora, veggendo il misero amante che cosa ch’egli si operasse nulla di bene o di conforto gli recava e che di giorno in giorno le sue fiamme si facevano maggiori ed ormai impossibili a sopportarle, poi che assai ebbe pensato e ripensato, elesse prima che morire, avvenisse ciò che si volesse, a la donna scoprirsi. Fatta questa deliberazione, non attendeva ad altro se non a trovar occasione d’aver oportunità senza impedimento a ciò liberamente le sue cocentissime fiamme a madama discoprisse. Onde, ragionando ella un giorno con lui d’alcuni affari de la casa e per una sala passeggiando, egli a la meglio che puoté a la donna si scoperse, e quanto per lei ardesse e sofferisse crudelissimi tormenti le manifestò. Ella, udendo cosi estrema follia, rivoltatasi molto turbata al maggiordomo gli fe’ un’agra riprensione minacciandolo di farlo gettar in bocca ai lioni, se mai più fosse oso parlare di cotal pazzia. — E che cosa hai veduta in me — diceva ella — che tu debbia presumere di richiedermi cosi disonesta cosa? È forse stata la vita mia, la mia conversazione e la mia passata maniera dei modi ed atti miei si lasciva, si dissoluta e tanto mal regolata, che ti possa aver prestato ardimento di presumere che tu potessi di me credere che io né a te né a uomo del mondo mi dovessi sottoporre? Guarda per quanto ti è cara la vita che più in simili farnetichi non entri già mai. Sia questa l’ultima e la prima volta che tu abbi errato, e più non ci tornare, perché tu amaramente pagaresti e questa e quella. Fa’ pensiero di non esser caduto in tanto errore e non ti metter più a cotanto rischio. Io per me ci metterò sovra i piedi e ti prometto che al mio e tuo signore non ne farò in modo alcuno