Pagina:Bandello - Novelle, Laterza 1910, II.djvu/101

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98 PARTE PRIMA — rispose la fante, — io lo aprirò molto volentieri, perché cosa del vostro non vi rubai in vita già mai. — E questo dicendo l'aperse. Domicilia alora come in quello di Petrone fatto aveva cosi fece in quello di Nardella, e gettato ogni cosa sossopra, in una pezza di tela trovò quei danari che ella messi v’aveva. E disfatto il gruppo e visto quella quantità di danari, saltò con i calci e pugna a dosso a Nardella scarmignandola molto stranamente e dandole de le busse dal miglior senno che avesse. — Ahi ribaldella — diceva Domicilia, — è questa la fede che io aveva in te? A questo modo mi tratti Oimè, poverella me, in chi sono io maritata e che fidati servidori ho io per casa! —Nardella si per l’error commesso la notte come anco per le percosse era balorda né sapeva che dire. Cocco veduti i danari ai servidori trovati, pensò che Nardella gli avessi rubati per dargli, come fece, a lui, e medesimamente si persuase che Petrone l’avesse goduta, e che di quello intendesse quando disse: —To’ in dispregio di quel becco gaglioffo ! — credendo con lei essersi giaciuto. E per questo teneva la moglie esser senza colpa e potersi di lui giustamente querelare. 11 perché non ardiva far motto. La scaltrita Domicilia che del tutto s’avvide, per meglio soggiogar il marito, alora alora cacciò di casa Petrone e Nardella. Rimasa poi sola col marito gli disse: — Cocco, io veggio che a me non è valuto spogliarmi di donne e restar con una fante, perciò che anco quella hai voluto cavalcare, come se io non fossi buona. Né ti è bastato, ché hai messo meco un famiglio. Ma lodato Dio che tu hai conosciuto che me non ha egli toccata. Da te perciò non è mancato di farmi una puttana. Ché a la croce di Dio, se egli tócca mi avesse, io non mi sarei mai più lasciata veder al mondo. Il perché io ti dico ed affermo: o io me n'anderò a la casa dei miei fratelli o io in casa tua viverò a modo mio. Prima tu pi- glierai quei servidori che vorrai da garzoni in fuori, ed io quelle donne che vorrò, ché a la croce di Dio, io non vo' più star si poveramente. Poi ti scieglierai una camera per te ed io un’altra per me, ove ognora tu solo a tua posta potrai venire. Ed ogni volta che a me verrai, io ti vorrò conoscere, perché non voglio più famigli a lato. E perché io troppo bene conosco la tua